DOLORE E RABBIA TURCHIA, SIRIA, KURDISTAN
Non bastassero dittature, integralismo religioso, violenza endemica, corruzione e sfacelo economico - i popoli turchi, siriani, curdi subiscono ora il massacro del terremoto. E’ una tragedia senza fine. Verrebbe da dire, per una specie di consolazione, che almeno la catastrofe è naturale e non dipende da azione umana, ma a ben guardare una buona parte dei danni e delle vittime del terremoto dipendono da corruzione, malgoverno delle risorse, cinismo del profitto: case crollano sbriciolate (altre accanto reggono) fondi stanziati per l’edilizia moderna e sismica svaniti nel nulla. Avidità assassina. Tesori di bellezza irripetibile, dopo essere stati vilipesi e devastati dai fanatici dell’ISIS, ora si accasciano.
Non ho alcuna fotografia di attualità, solo ricordi di viaggio, solo qualche scena emblematica, ma possono servire per un pensiero di solidarietà e a un rimpianto. Aleppo 1978: la Fortezza, un bambino tiene in mano un colombo, una donna al cimitero. Efeso 1986: Sculture classiche di dolore. Volti di serietà dolente a Istanbul, 1992 e 1993.
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